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b1, la meticolosa opera mentale
26-04-2012 12:37 - volley
A parte San Casciano che dopo molti anni di tentativi riuscirà finalmente a mettere le mani sulla A2 e Scandicci che è stata sicuramente la squadra rivelazione dell´anno, i motivi di maggiore interesse del girone C del Campionato Nazionale di B1 li hanno certamente offerti CT MACERI CASCIAVOLA e Volleyrò di Casal De Pazzi.
Queste sono state le due formazioni che con l´età media fra le più basse della categoria, il gioco spumeggiante, la tattica brillante e una notevole dose di incoscienza delle proprie possibilità agonistiche, hanno movimentato tutto il corso del campionato con risultati spesso imprevedibili. Nelle file delle romane, a dire il vero, ci ha parzialmente deluso l´arrivo della espertissima palleggiatrice Jesica Umansky per cercare con successo la salvezza, ma questo certamente non per motivi personali, facciamo anzi i nostri più sentiti auguri alla campionessa avversaria, quanto perchè è la triste dimostrazione che il sogno di riuscire a fare un buon campionato in posizione tranquilla con una organico tutto composto da Under, è praticamente impossibile anche per le compagini di esperienza e grandi capacità. Questa triste constatazione focalizza un problema che sta da molto nei pensieri della nostra società. Si può riuscire con un´ottima formazione completamente di diciottenni a salvarsi in B1? I risultati delle migliori formazioni nazionali, a partire dal Club Italia che tradizionalmente raduna le migliori atlete di categoria, direbbero di no. Probabilmente con un organico delle migliori 12/13 in assoluto nate degli anni 94 e 95, in pratica la Nazionale Pre-Juniores, si riuscirebbe pure nell´impresa ma, dato il calo di consensi che ha subito negli ultimi anni il club che abbiamo appena preso in esame, e la conseguente distribuzione delle migliori 20 ragazze che si sono spalmate in una decina di top team, questa impresa risulta ormai impossibile. Qual´è allora il campionato più importante che si riesce a portare a termine con buoni risultati con una ottima Under 18? Lasciando il lettore nel dubbio o nelle personali convinzioni, torniamo all´analisi della partita di sabato 28 aprile. Con il nuovo arrivo nelle file delle nostre avversarie sarebbe stato molto interessante vedere all´opera la nostra formazione al completo, per constatare come il nostro sestetto composto dal mix di centrali esperte e il restante giovani avrebbe reagito alla nuova migliore arma messa in campo dalle romane. Tutto questo forse non sarà possibile, ma in attesa dei bollettini medici che possano confermare o meno le nostre sensazioni, poniamo un attimo la nostra attenzione sugli esiti della recente vittoria del Campionato regionale Under 18.
E´ superfluo commentare la notizia che tutto lo staff è ancora sotto effetto dell´euforia generata dal prestigioso successo e che probabilmente servirà molta concentrazione e autocontrollo per tornare a giocare la B1 senza nessun effetto collaterale. L´aver superato questo ulteriore e difficile gradino che permette di arrivare alla sommità della gradinata del successo, deve essere considerato come una tappa del percorso e non una meta di arrivo. Il lavoro più difficile inizia solo ora e va dimostrato non mollando credibilità nel massimo campionato, ma soprattutto iniziando una meticolosa opera mentale e sportiva che porterà a Potenza le nostre ragazze nel pieno delle capacità e al massimo delle loro grandi potenzialità .
Fonte: D.T. - Ufficio stampa
Queste sono state le due formazioni che con l´età media fra le più basse della categoria, il gioco spumeggiante, la tattica brillante e una notevole dose di incoscienza delle proprie possibilità agonistiche, hanno movimentato tutto il corso del campionato con risultati spesso imprevedibili. Nelle file delle romane, a dire il vero, ci ha parzialmente deluso l´arrivo della espertissima palleggiatrice Jesica Umansky per cercare con successo la salvezza, ma questo certamente non per motivi personali, facciamo anzi i nostri più sentiti auguri alla campionessa avversaria, quanto perchè è la triste dimostrazione che il sogno di riuscire a fare un buon campionato in posizione tranquilla con una organico tutto composto da Under, è praticamente impossibile anche per le compagini di esperienza e grandi capacità. Questa triste constatazione focalizza un problema che sta da molto nei pensieri della nostra società. Si può riuscire con un´ottima formazione completamente di diciottenni a salvarsi in B1? I risultati delle migliori formazioni nazionali, a partire dal Club Italia che tradizionalmente raduna le migliori atlete di categoria, direbbero di no. Probabilmente con un organico delle migliori 12/13 in assoluto nate degli anni 94 e 95, in pratica la Nazionale Pre-Juniores, si riuscirebbe pure nell´impresa ma, dato il calo di consensi che ha subito negli ultimi anni il club che abbiamo appena preso in esame, e la conseguente distribuzione delle migliori 20 ragazze che si sono spalmate in una decina di top team, questa impresa risulta ormai impossibile. Qual´è allora il campionato più importante che si riesce a portare a termine con buoni risultati con una ottima Under 18? Lasciando il lettore nel dubbio o nelle personali convinzioni, torniamo all´analisi della partita di sabato 28 aprile. Con il nuovo arrivo nelle file delle nostre avversarie sarebbe stato molto interessante vedere all´opera la nostra formazione al completo, per constatare come il nostro sestetto composto dal mix di centrali esperte e il restante giovani avrebbe reagito alla nuova migliore arma messa in campo dalle romane. Tutto questo forse non sarà possibile, ma in attesa dei bollettini medici che possano confermare o meno le nostre sensazioni, poniamo un attimo la nostra attenzione sugli esiti della recente vittoria del Campionato regionale Under 18.
E´ superfluo commentare la notizia che tutto lo staff è ancora sotto effetto dell´euforia generata dal prestigioso successo e che probabilmente servirà molta concentrazione e autocontrollo per tornare a giocare la B1 senza nessun effetto collaterale. L´aver superato questo ulteriore e difficile gradino che permette di arrivare alla sommità della gradinata del successo, deve essere considerato come una tappa del percorso e non una meta di arrivo. Il lavoro più difficile inizia solo ora e va dimostrato non mollando credibilità nel massimo campionato, ma soprattutto iniziando una meticolosa opera mentale e sportiva che porterà a Potenza le nostre ragazze nel pieno delle capacità e al massimo delle loro grandi potenzialità .
Fonte: D.T. - Ufficio stampa